Realtà Virtuale e Aumentata per la Formazione e l’Assistenza in Ambito Industriale

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Realtà Virtuale e Aumentata per la Formazione e l’Assistenza in Ambito Industriale

Realtà Aumentata e Virtuale a servizio di formazione e assistenza: ecco come.

Ecco come Realtà Aumentata e Virtuale sono a servizio di formazione e assistenza

Ricorderemo il mese di marzo 2020 come il momento in cui tutto si è fermato. Tutto. Nel settore manifatturiero, in alcuni casi, si è trattato di un arresto impossibile da recuperare. Per altri, lo stop è durato una manciata di istanti, giorni o settimane prima che la tecnologia – già esistente e già utilizzata – tendesse la mano per uscire da quelle sabbie (apparentemente) immobili.

Ci siamo trovati da un giorno all’altro a fare i conti con la chiusura delle nostre aziende. E, anche quando abbiamo potuto riprendere l’attività, abbiamo dovuto farlo seguendo nuovi paradigmi: da un lato spostamenti e contatti in presenza drasticamente o completamente azzerati e dall’altro la necessità di mandare avanti il business con ciò che c’era ma non era alla portata di tutti: la tecnologia, in questo caso Realtà Aumentata e Realtà Virtuale. 

La Realtà Aumentata, conosciuta anche come AR, ossia Augmented Reality, è la tecnologia che ci consente di ottenere informazioni aggiuntive su un qualsiasi oggetto inquadrato con uno smartphone o un tablet: schede informative, immagini, video tutorial e così via. Si tratta di un sistema che non cambia la realtà, ma la arricchisce.

La Realtà Virtuale – Virtual Reality o VR – dal canto suo fa riferimento alla simulazione di situazioni reali attraverso interfacce e software sviluppati ad hoc, generalmente tramite visori. Ecco, date le definizioni, vediamo di capire quali possono essere gli ambiti di applicazione nell’industria, soprattutto nell’ambito della formazione e dell’assistenza. 

Gli esempi sono molti. Uno per tutti, i produttori di macchinari, abituati a destreggiarsi fra le diverse richieste di assistenza provenienti dagli addetti alla manutenzione sul campo. Oggi il nostro addetto sul campo è dotato di un visore con telecamera ad alta definizione che mostra in tempo reale la situazione dell’impianto al nostro dipartimento di assistenza tecnica che, a sua volta, attraverso una piattaforma di collaborazione, condivide informazioni, consigli e documenti utili a superare le criticità. In una circostanza come questa, la tecnologia supporta formazione e assistenza in un sol colpo. Assistenza per il danno da riparare e formazione del personale dell’azienda cliente che, un passo dopo l’altro, impara a risolvere problemi più o meno ricorrenti. 

Non siamo davanti a una questione di poco rilievo, tanto meno ad un’alternativa a tempo determinato per sopravvivere indenni a questo periodo di emergenza per poi tornare a fare tutto come prima. Il ragionamento di per sé è semplice e ben noto agli imprenditori: manutenzioni e riparazioni rappresentano un costo, in alcuni casi ingente, che talvolta coinvolge operazioni di assistenza e formazione sul campo, ossia la sede del cliente. Operazioni che spesso si prolungano, non danno gli effetti sperati o ci fanno impazzire nella ricerca di personale altamente specializzato. Senza contare le conseguenze per il cliente di manutenzioni ritardate o non eseguite a regola d’arte: perdite finanziarie, inefficienze e rischi di utilizzo delle macchine per la sicurezza delle persone. 

Parallelamente alle necessità imposte dallo stato di emergenza, la Realtà Aumentata si afferma in ambito industriale man mano che si diffonde e consolida il schema dell’Industria 4.0. Grazie alla Realtà Virtuale e Aumentata, per esempio, è possibile lavorare sulla versione virtuale di un nuovo prodotto, migliorando la comunicazione e la condivisione di informazioni fra le persone coinvolte nel lancio del prodotto stesso prima e con il cliente finale poi. Che si tratti di una scheda fissa o di un filmato in overlay che riproduce i passaggi di attivazione e manutenzione, la Realtà Aumentata e la Realtà Virtuale ci aiutano a rendere più efficienti alcune operazioni e ci consentono di disegnare gli sviluppi di un futuro prossimo, in cui la realtà dei nostri prodotti si arricchisce di informazioni cruciali per la formazione e l’assistenza. E di conseguenza per la capacità del prodotto di risolvere i problemi del cliente ancora prima che si presentino. 

Come sempre, le tecnologie 4.0 non spazzano via le persone, ma sicuramente ne rivoluzionano i ruoli. Nel caso dell’assistenza e della formazione da remoto con AR e VR, per esempio, lo smartphone o il tablet diventano un supporto indispensabile per il personale tecnico, che attraverso gli stessi dispositivi può sia partecipare a sessioni formative, sia accedere a un servizio di help desk virtuale. L’anello di congiunzione fra queste figure professionali sono le competenze su cui costruire: competenze tecniche, informatiche e analitiche. Quando si parla di Industria 4.0 e tecnologie correlate, si parla anche di dati. In caso di sessioni di teleassistenza, i sistemi più evoluti sono in grado di generare un ticket, segnando l’evoluzione dell’operazione e tenendo conto di tutte le attività svolte sia in modalità “convenzionale” sia grazie alla Realtà Aumentata e Virtuale. 

Colossi come Lego, Tesco, Ikea, TyssenKrupp e Würth, giusto per citare casi che “fanno rumore”, si avvalgono da tempo della Realtà Aumentata e Virtuale per le applicazioni più disparate che vanno dal packaging alla customer experience passando, appunto, per la formazione e l’assistenza. A fianco delle aziende più conosciute, sta crescendo una foresta di piccole e medie imprese che fanno tesoro delle esperienze già in campo per realizzare sistemi innovativi, flessibili e compatibili con un nuovo modo di pensare, di lavorare e di fare impresa. 

Lo sappiamo noi che lavoriamo in questo settore e lo dicono i numeri: entro il 2023, gli investimenti delle aziende di tutto il mondo in Realtà Aumentata e Virtuale supereranno i 121 miliardi di euro, secondo un’analisi della banca di investimento Klecha & Co. Si tratta dell’ampliamento di un mercato che si è da tempo inserito nelle nostre vite in punta di piedi, senza che quasi ce ne accorgessimo. Pensiamo per esempio ai filtri per le immagini: nessuno, specialmente i più giovani, ci fa più caso, eppure sono uno strumento di utilizzo semplice e pressoché quotidiano alla portata di tutti. Le applicazioni industriali sono un’altra storia, un cambio di passo su cui possono pesare i costi e le infrastrutture, e ancora prima la mentalità. 

Probabilmente mai come in quest’ultimo anno ci siamo trovati di fronte a una certezza così granitica: il cambiamento non è tanto, non solo, la cifra della sopravvivenza. È soprattutto il varco verso il successo dell’impresa, dei suoi prodotti, delle persone, dell’ambiente. È la linea di demarcazione tra chi proseguirà l’attività industriale con nuovi metodi e nuovi processi e chi si fossilizzerà su metodologie ormai obsolete, sull’orlo del precipizio.

I sistemi di Realtà Virtuale e Aumentata funzionano per tutti, dunque? In linea generale sì, per quanto le applicazioni non possano essere le medesime replicate in realtà molto diverse fra loro. Se le infrastrutture di base possono essere le stesse, sono le peculiarità di ciascuna impresa a definire le personalizzazioni di software ed hardware, per dirla in modo semplice. Per le applicazioni abbiamo aziende specializzate e perfettamente in grado di fornire metodi sicuri, semplici, affidabili ed evoluti. Per la mentalità invece non ci sono alternative: è tutto nelle nostre mani. Anzi, nelle nostre teste.

Leggi l’articolo su “Quale Impresa”, la rivista nazionale dei Giovani Imprenditori

Quale Impresa, la rivista di Confindustria