Macchine Connesse: Come la Tecnologia Aiuta la Ripresa

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Macchine Connesse - Come la Tecnologia Aiuta la Ripresa

Macchine connesse e tecnologie emergenti al centro della ripresa.

Come la tecnologia aiuta la ripresa

Se da un lato l’emergenza legata alla pandemia Covid-19 sta generando una recessione globale, dall’altro proprio la recessione sta portando a una decisa accelerazione di passo verso nuovi modelli economici e un nuovo modo di intendere il lavoro, 

A giocare un ruolo chiave in questa quinta rivoluzione industriale sono le tecnologie emergenti, una nuova forma di cooperazione e connessione tra l’uomo e la macchina nella cosiddetta Collaborative Industry. 

Certo, sinora la faccia della medaglia più (mediaticamente) evidente è la disoccupazione. Dati alla mano, l’International Labour Organization parla di una disoccupazione media mondiale del 6,6% nella prima metà dell’anno e l’OCSE stima che il tasso di disoccupazione sia addirittura destinato a raddoppiare entro fine anno.

Al di là di pessimismo e preoccupazione, fisiologici in questo momento, possiamo riflettere sull’etimologia della parola crisi che, dal greco κρίσις, significa «scelta, decisione, fase decisiva». In questo senso possiamo vedere questa epoca come un periodo di cambiamento. La fase congiunturale contingente rappresenta (anche) un’opportunità, soprattutto per il nostro Paese. Secondo il Future of Jobs Report 2020 del World Economic Forum: il 50% della forza lavoro vedrà un’accelerazione dell’automazione delle mansioni, mentre più dell’80% sta registrando un incremento esponenziale nella digitalizzazione.

Se oggi la suddivisione di ore fra uomo e macchina è rispettivamente al 67% a 33%, in cinque anni la ripartizione sarà pressoché equa. Emergeranno nuove professionalità – quasi 100 milioni nuovi posti di lavoro – legate all’analisi dei dati elaborati dalle macchine: Data e Big Data Analyst, esperti di digitale e strategia, di automazione e di IoT (Internet of Things – Internet delle Cose). Cito l’IoT non a caso, perché è proprio uno dei driver del cambiamento. Non parliamo di una tecnologia futuristica lungi dall’essere applicata nelle nostre aziende, tutt’altro: l’IoT è qui, a fianco di tecnologie in cloud, Intelligenza Artificiale e apprendimento automatico. Un circolo virtuoso in cui ogni elemento alimenta l’altro a favore di una produzione più flessibile e della semplificazione nella supply chain. 

Grazie all’IoT, analisi predittiva e raccolta di dati fruibili in tempo reale sono una realtà, con conseguenze positive su programmazione e manutenzione dei macchinari, per i quali è possibile prevedere malfunzionamenti e anticipare (ed evitare) i fermo macchina. 

Un caso pratico: Piscine Castiglione, divisione commerciale di A&T Europe (conosciuta in tutto il mondo come MyrthaPools), azienda italiana attenta all’innovazione e attiva nella progettazione e realizzazione di piscine, ha creato Artemis, uno Smart Pools System. Grazie a un box centralina collegato agli accessori della piscina, la piscina stessa è controllabile in remoto tramite app, dallo stesso smartphone che usiamo ogni giorno. Dal telefono, con un comando vocale, è possibile gestire accensione e spegnimento delle luci, coordinare i giochi d’acqua o scegliere una playlist musicale.

Perché l’investimento è stato vantaggioso? Il sistema porta benefici a tutti gli stakeholder: impresa costruttrice, installatori e utilizzatore finale, con accesso diversificato a funzionalità e dati.

Ad esempio può essere gestita e configurata la centralina e analizzati i dati di utilizzo in tempo reale. Inoltre la connessione con un sistema di Business intelligence favorisce la manutenzione preventiva e predittiva dell’impianto. 

Cosa possiamo apprendere da questi cenni iniziali sulle tecnologie IoT? In primis, l’IoT è adatto a tutti i settori: nell’automotive monitora l’usura delle parti meccaniche in base alle sollecitazioni del veicolo; nell’industria aiuta a comprenderne meglio il comportamento di macchinari e prodotti durante il funzionamento con i sensori. 

Nel manifatturiero l’IoT – Industrial IoT – connette le macchine di produzione e migliora i processi portandoli verso una produzione end-to-end ottimizzata.

In sintesi, l’IoT automatizza processi, riduce sprechi con il monitoraggio intelligente delle scorte, supporta la manutenzione predittiva. 

Un altro spunto: una delle potenzialità principali dell’IoT è la capacità di sfruttare al massimo i dati raccolti, una mole che non potremmo gestire in assenza di processi automatizzati e che risulta fondamentale per indirizzare le nostre scelte produttive, gestionali, di marketing. 

Quindi le macchine sostituiranno il lavoro dell’uomo? No. Ma il lavoro cambierà, è certo. Sta già accadendo: siamo in un processo di cui essere consapevoli e al quale essere preparati. È necessario capire che le figure che ci serviranno domani non saranno al 100% quelle di oggi. Informiamoci, cerchiamo di capire come l’IoT possa portare valore alle nostre aziende. Guardiamoci intorno per selezionare il miglior partner tecnologico e coinvolgiamo le nostre persone: sono e saranno parte attiva del processo, tanto nell’operatività quanto nella formazione, più che mai necessaria.

Leggi l’articolo su “Quale Impresa”, la rivista nazionale dei Giovani Imprenditori

Quale Impresa, la rivista di Confindustria