Come i Dati Possono Guidare un'Azienda

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Come i Dati Possono Guidare unAziendaPerché è importante adottare un processo decisionale data-driven.

 

Introduzione

Ne leggiamo e ne sentiamo parlare pressoché ovunque. Il termine "big data", è diventato una sorta di parola d'ordine negli ultimi tempi. Ciò accade per una buona ragione e probabilmente per più di una. Cogliere la ricchezza di informazioni digitali disponibili e abbracciare il potere della business intelligence, infatti, aiuta a prendere decisioni intelligenti, il tipo di decisioni che porta l’azienda a crescere e a evolversi.

Comprendere come analizzare e misurare accuratamente i dati mette gli imprenditori nelle condizioni di  prendere decisioni basate sui dati (data driven) che faranno progredire l’attività. Tutta teoria? Impossibile da mettere in pratica? Non proprio. 

E quindi come si fa a prendere le giuste decisioni basandosi sui dati? In primis, è fondamentale stabilire delle metriche da seguire, dei KPI - Key Performance Indicator, o Indicatori Chiave di Performance - un insieme di misure quantificabili che un'azienda utilizza per valutare le sue prestazioni nel tempo, per determinare il progresso nel conseguimento degli obiettivi strategici e operativi e per confrontare le prestazioni con quelle di altre realtà del settore. Obiettivi e KPI, insomma, diventano tanto la spina dorsale dell'attività, quanto la Stella Polare da seguire per raggiungere nuovi traguardi, innestare un modello di business più flessibile e di conseguenza maggiormente adattabile a un contesto in continua evoluzione.

 

Cos’è un processo decisionale basato sui dati?

Il DDDM (Data Driven Decision Making) è il processo di utilizzo dei dati utile a prendere decisioni informate e verificate, in linea con le strategie aziendali.

Fondamentalmente, abbracciare un processo decisionale basato sui dati significa lavorare verso obiettivi aziendali chiave sfruttando dati verificati e analizzati anziché basarsi sul proprio istinto, o peggio, sparando nel mucchio o navigando a vista.

Oggi c’è una vera e propria scienza dei dati, una disciplina in cui abilità di hacking e statistica incontrano competenze di nicchia. Si tratta di professionalità relativamente nuove che consistono nel “setacciare” grandi quantità di dati grezzi per trovare, in mezzo a queste, l’oro. L’oro estratto dai data scientist è disponibile in due tipi distinti: qualitativo e quantitativo, ove entrambe le categorie sono fondamentali.

 

Perché è importante adottare un processo decisionale data-driven?

Il processo decisionale basato sui dati consente di generare approfondimenti e previsioni in tempo reale per ottimizzare prestazioni, testare il successo delle strategie attuate e prendere decisioni aziendali informate. Questo si declina altresì in crescita continua grazie a parametri di riferimento concreti, conoscenza e innovazione, nuove opportunità di business, migliore comunicazione trasversale all’intera organizzazione e adattabilità per evolvere nel tempo in linea con il costante mutamento imposto dalla digitalizzazione.

 

Approccio decisionale basato sui dati, cosa ci portiamo a casa?

Anzitutto, è fondamentale muoversi verso la democratizzazione del dato in tutta l’organizzazione, cosicché ciascuno sia in grado di prendere decisioni informate.
Una volta stabilito il mindset, è cruciale definire gli obiettivi con KPI chiari per poi iniziare subito a raccogliere i dati, sapendo che per raccogliere i dati giusti è fondamentale porsi le domande giuste. Andando avanti, è necessario essere consapevoli che le informazioni vanno “pulite” e organizzate in modo efficace per tenere solo ciò che è rilevante per l’azienda. 

Una delle parti più interessanti di qualsiasi processo decisionale efficace basato sui dati è la scoperta di nuovi trend e modelli chiave.
Dopo aver impostato obiettivi attuabili e condotto alcuni test mirati in aree rilevanti dell'azienda, è possibile approfondire ulteriormente le informazioni dettagliate sui dati appena contestualizzati e impostare KPI visivi per scoprire eventuali correlazioni emergenti, tendenze informative o qualsiasi modello che potrebbe rivelarsi prezioso. Inoltre le tecnologie AI permettono di raccogliere, organizzare, presentare e far interagire i dati con la massima efficienza, il che, a sua volta, accelera significativamente la crescita.

 

Conclusioni

Abbiamo visto le diverse sfaccettature di un processo decisionale basato sui dati ed è evidente come utilizzare le informazioni nel modo giusto e misurando i risultati renda possibile il raggiungimento di nuovi obiettivi.

Per farlo è fondamentale considerare la gestione del dato (data management) come un caposaldo dell’attività aziendale, in modo trasversale a tutti i dipartimenti e coinvolgendo ogni persona, sgombrando il campo dalla “pancia” e dalle decisioni prese sulla scorta di sensazioni individuali, ancorché (apparentemente) supportate dall’esperienza.

 

Leggi l'articolo su "Quale Impresa", la rivista nazionale dei Giovani Imprenditori

Quale Impresa, la rivista di Confindustria

 

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