Tutti noi abbiamo una cognizione generica di cosa sia il Bluetooth, non foss’altro che ogni cellulare supporta questo standard sviluppato da Ericsson più di vent’anni fa, esattamente nel 1994, come soluzione per la comunicazione wireless fra telefoni e computer.
Ma le applicazioni della tecnologia Bluetooth non si fermano qui: da qualche anno, infatti, lo standard ha trovato spazio anche nel settore industriale e in particolare nell’Internet of Things (IoT).
Per Bluetooth nella sua versione “classica” intendiamo una tecnologia PAN (Personal Area Network) concepita per la trasmissione di dati.
Si tratta in sostanza di una connessione punto-punto che mette in collegamento due device, che possono essere normali smartphone o altri punti di accesso come per esempio iBeacon.
Questo significa che due dispositivi, qualsiasi essi siano, se entrambi dotati di Bluetooth possono scambiarsi file e informazioni di vario tipo in assenza di un collegamento fisico fra i dispositivi stessi.
Il Bluetooth garantisce la trasmissione di dati fra due device attraverso una frequenza radio sicura e a corto raggio (parliamo di qualche decina di metri, anche se ciò non toglie che ci siano connessioni Bluetooth a più ampio raggio).
Una volta che un dispositivo attiva il Bluetooth, è in grado di rilevare un altro device attivo nel raggio di frequenza con la stessa tecnologia attiva. In questo modo i dispositivi entrano in comunicazione e sono in grado di scambiarsi file di ogni tipo e informazioni di diverso genere.
In tempi più recenti la specifica di trasmissione radio “classica” si è arricchita con lo standard Bluetooth Low Energy (abbreviato con l’acronimo BLE), anche noto come Bluetooth Smart.
Questa tecnologia, oltre a essere supportata dagli smartphone di ultima generazione, è stata concepita anche per nuove applicazioni in diversi ambiti che abbracciano in gran parte l’IoT.
Qualche esempio? Nel settore sanitario, Bluetooth Smart è utilizzato nella trasmissione di dati da sistemi di monitoraggio cardiaco a server in cloud. Non solo questa funzione però: anche molte applicazioni di domotica che possiamo gestire direttamente dal nostro cellulare si avvalgono della tecnologia Bluetooth Low Energy.
Rispetto allo standard classico del Bluetooth, Bluetooth Low Energy richiede un consumo energetico inferiore a fronte di costi più bassi, pur garantendo elevate performance nella comunicazione. Da ormai qualche anno si è affermato come standard il Bluetooth Low Energy.
Al di sopra della tecnologia Bluetooth, troviamo il protocollo GATT (Generic Attribute Profile, ossia “attributo generico”) che definisce le modalità in cui i due dispositivi interessati dalla comunicazione interagiscono tra loro.
Il protocollo GATT fornisce al client un certo numero di comandi per ottenere informazioni dal server, come per esempio le caratteristiche legate a un determinato servizio.
Gatt dà inoltre la possibilità di ottenere notifiche e indicazioni fondamentali nei collegamenti IoT.
Caratteristiche utilissime, che però in DuckMa si sono rivelate spesso un limite: ecco come l’abbiamo risolto!
Lavorando nell’IoT, in DuckMa ci siamo resi conto che per alcune soluzioni il protocollo GATT poneva alcune limitazioni, che non ci consentivano di raggiungere i risultati e la qualità a cui siamo abituati.
Ci siamo trovati, per esempio, con centinaia di caratteristiche esposte e se è pur vero che ciascuna di queste caratteristiche rappresenta un dato potenzialmente utile, è altrettanto vero che una tecnologia di questo tipo rallenta molto un sistema operativo come Android.
Partendo da questa premessa, abbiamo studiato e realizzato un nostro protocollo di comunicazione, “Mode”, che ha risolto le criticità già esposte grazie a tre caratteristiche principali – lettura, scrittura e modalità di ascolto – e al fatto di essere particolarmente estensibile e flessibile.
Il protocollo MODE ci consente quindi di lavorare al meglio anche in progetti complessi grazie a una velocità di connessione più elevata, alla possibilità di criptare chiamate e alla rapidità nella comunicazione.
Ovviamente questo protocollo è opzionale, in quanto alcune volte ci viene chiesto di usare un protocollo proprietario o quello standard.
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